domenica 29 maggio 2011

Dragon age 2: "Mmm... questo da dove lo hanno uscito?"

Si dice che nella storia ci sono corsi e ricorsi...purtroppo questo vale anche per la lucidità mentale dei programmatori Bioware

Tutti coloro che sono appassionati di fantasy e videogiochi ricorderanno il capolavoro, prodotto da Bioware e uscito nell'ormai passato 2009: “Dragon Age : Origins”. Questo si presentava con una ottima grafica, buona trama, ottima longevità ma aveva qualche problema di gameplay, come ad esempio il bilanciamento tra war, thief e caster, quest’ultimi erano troppo potenti ; ed in più aveva un comparto animazioni un po' risicato soprattutto per quanto riguarda i combattimenti ravvicinati. Oltre a ciò, secondo il mio parere, aveva una pecca , anche più grossa di quelle citate, che in parte impediva al gioco di avere una piena eccellenza: le armi e le armature. Queste erano in gran numero nel gioco ma peccavano di ripetitività. Infatti. le texture usate per armi e armature erano sempre le stesse per cui, anche se era facile sostituire di frequente il proprio equipaggiamento con uno migliore, in fin dei conti si indossava sempre la stessa cosa, se non per un misero cambio ai pigmenti dell'equipaggiamento.


In complesso, però, nel gioco questi difetti erano semplicemente un neo che, anche se un po' vistoso, rimaneva pur sempre un neo.
Ma adesso parliamo di Dragon Age 2. Il gioco presenta una trama che non è successiva al primo capitolo ma bensì parallela; vestiremo i panni di un profugo che cerca di sfuggire dai Prole Oscura e si rifugia nella città fortezza di Kirkwall, aiutato da una vecchia conoscenza, Flemeth, che per l'occasione sembra essere passata da un chirurgo plastico. Infatti, la seducente bacucca da tavolozza da surf quale era in “Origins” diverrà una Belen Rodriguez con la faccia rugosa. Qui il nostro eroe incomincerà una scalata sociale fino a raggiungere il titolo di campione di Kirkwall, il come e il quando sta a voi scoprirlo. La trama si presenta ben articolata e molto godibile. Purtroppo questo è uno dei pochi aspetti positivi del gioco, i personaggi sono mal caratterizzati se non per qualche botta di personalità sporadica. Il sistema di dialoghi ripreso da “Mass Effect 2” potrebbe essere accettabile, ma le decisioni prese dal giocatore sono ben poco rilevanti al fine della main quest o delle sotto quest, che porteranno al più a due possibili decisioni rilevanti in tutto il gioco. A questo proposito, la scelta dei dialoghi influenzerà la lealtà dei singoli componenti del gruppo, ma a volte ci si troverà a dover accontentare non delle persone ma delle vecchie bisbetiche acide che, anche scegliendo l'opzione che gli dia ragione sotto tutti i punti di vista, ci diranno di essere degli stronzi nei loro confronti e vedremo il classico "-5 punti di approvazione". Se per ora il gioco non sembra un capolavoro, parliamo della grafica. Mi chiedo come sia possibile non mutare nulla o solo la definizione delle texture tra un gioco e il suo seguito. Ciò sarebbe scandaloso anche da solo, ma riuscire ad appesantire in maniera folle una grafica vecchia di due anni, e dopo due anni di programmazione, è quasi un’opera certosina al paradosso. Infatti, la grafica di DA2 è praticamente uguale al quella di DAO per quanto riguarda le texture e i modelli poligonali ma la differenza sostanziale è che DAO girava bene su una buona macchina, ma del 2006, anche con i filtri AA 2x , DA2 invece non gira al massimo delle prestazioni, ma a livello medio, su una macchina praticamente di nuova generazione; l'unica differenza tra i due giochi sono gli effetti particellari migliorati in DA2 ma da soli non giustificano dei requisiti così esosi. Ora passiamo al gameplay; era stato annunciato che le meccaniche di gioco di “DA2” si sarebbero spostate verso il genere action, cercando di creare un RPG con dinamiche e comandi di un action; almeno per quanto riguardava i combattimenti, i primi trailer di gioco sembravano far pensare questo... e invece no! I nostri amabili programmatori non hanno cambiato un’emerita cippa. L'attacco è sempre basato sul puntare il cursore sul nemico, premere il comando di attacco e aspettare che il nemico tiri le cuoia... sì, è un hack-&-slash che, guarda un po', era il sistema usato in DAO. I programmatori hanno solo cercato di mascherare tutto ciò semplicemente aggiornando il comparto animazioni, che sembra essere preso di forza da un film di Bruce Lee, in particolar modo per i caster che prima di far partire un attacco dai loro bastoni devono eseguire una coreografia di Micheal Jackson. Da tutto ciò però si è riuscito a peggiorare la componente tattica e ruolistica. Infatti, gli alberi delle abilità sono stati notevolmente "potati". Il tentativo di equilibrare le classi non è riuscito; il caster ora è stato reso una specie di carro da guerra, a causa di un livello di ATT e DEF troppo alti, ma ciò non inficia sulla scelta della propria classe. Ciò è dovuto ad un livello di difficoltà molto più basso di DAO tanto che un pg varrà un altro.
L'avventura si svolgerà a Kirkwall e nelle zone limitrofe, ma questa era una notizia che i programmatori avevano annunciato già a un anno di programmazione. I nostri galantuomini avevano garantito però una grande varietà di ambientazioni, sia a Kirkwall che fuor ; be', non è stato così. Kirkwall è una location stressante, appunto per la ripetitività del suo design, che già non brilla né come concept né come grafica. Le ambientazioni sono veramente scarne e i dungeon sono uguali uno all'altro, ancor più che in Oblivion, il quale non brillava per originalità per quanto riguarda le location.
L'ultimo aspetto da sottolineare è quello dell'equipaggiamento. Da questo punto di vista è stato fatto uno sforzo. Infatti, troviamo una buona varietà di texture, ma tutto viene rovinato dalla facilità con cui è possibile ottenere l'equipaggiamento migliore per il proprio livello.
DA2 in conclusione è un gioco che lascia l'amaro in bocca; non si trova una giustificazione plausibile alla frettolosa programmazione e rilascio di un titolo molto acerbo.
Chi sarà nuovo alla saga potrebbe trovare il titolo piacevole, ma solo perché qualcosa di buono da DAO è rimasta. Chi invece ha gustato il primo eviti di comprare il titolo come la peste bubbonica se vuole mantenere intatto il buon ricordo della serie.
Spero che la Bioware nel terzo episodio si riprenda e ci dia un Dragon Age degno di questo nome. La valutazione è:
6,5 Per i neofiti
4 Per coloro che hanno apprezzato il primo capitolo
Ps. sicuramente la EA paga le testate per dare voti alti ai propri titoli, visti i voti che si vedono in giro...

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