domenica 29 maggio 2011

Le fatiche di: Licia Troisi, "Le cronache del Mondo Emerso", vol.1

... paura, eh?!

Una studentessa in erba, giovane ma con le idee chiare sul suo futuro, purtroppo. Tant’è che, per una ragione a noi tutti ignota, decide di dedicare qualche ora al giorno alla scrittura, in modo da coronare il suo più grande sogno e il nostro peggior incubo: quello di vedere un suo libro tra gli scaffali delle librerie. Così, dopo sudate carte e osservazioni astronomiche, la nostra eroina partorisce la sua prima creatura, dal titolo promettente ma ingannevole: “Le cronache del mondo emerso – Nihal della Terra del vento”.
Ebbene sì, ladies and gentlemen, parliamo di (Kissme)Licia Troisi.
La storia nemmeno ve la racconto e, credetemi, mi duole molto, perché dopo aver letto la prima delle "nove piaghe del mondo emerso" (nb. oltre le “cronache” sono state create altre due trilogie. 3x3=9, ok?), posso dire che la trama è una delle pochissime cose che si salvano dell’intero libro. La storia è, in breve, incentrata sulla figura della giovane Nihal, una stramba creatura non proprio umana, la quale non sogna fin da bambina di fare la ballerina, né di diventare una svolazzante Winx, né tantomeno di partorire una mandria di chiassosi bebé con le orecchie a punta; no, signori miei, Nihal della Terra del vento vuole coraggiosamente diventare un  guerriero. Povera illusa, direte voi; una ragazza giovane e fragile SICURAMENTE troverà mille e più difficoltà nel suo pallido tentativo di esaudire un sogno praticamente irrealizzabile. Eh no, vi sbagliate di grosso. Non solo Nihal è abile con la spada, ma è anche coraggiosa, determinata, combattiva, forte, leale, gnocca e sfigata in maniera preoccupante. Quello che le manca è solo una scrittrice capace di muoverla come si deve, in realtà, perché Nihal è un bel personaggio, ma sviluppato male. Anche a costo di rendermi il peggior nerd che abbiate mai visto/letto, devo dire che la nostra cara KissmeLicia, in un qualsiasi GdR (Gioco di Ruolo) del web, sarebbe stata bannata per power player sì e no dopo un’ora dalla sua registrazione.
L’assurdo e irreale coraggio con il quale affronta anche le battaglie più sanguinose, la sua nauseabonda capacità di battere, solo con una spada, una decina di combattenti adulti ed esperti e le sue continue e insensate lamentele perché qualcuno ha qualcosa da criticarle, a lungo andare, rendono Nihal insopportabile, saccente e tremendamente odiosa. Lei, da sola, sarebbe capace di inimicarsi mezzo mondo, per il suo caratteraccio, e di batterlo tutto durante la prima battaglia, per il suo incredibile e insensato talento con la spada. E’ un eroe nel senso più classico del termine. Vuole vendicare le morti causate dal Big Bad della trilogia, il Tiranno, e per farlo usa la sua abilità con la spada e la sua capacità di superare spietati duelli, cavandosela con un solo e insignificante graffio. Quindi, spero che qualcuno abbia spiegato a KissmeLicia che gli eroi non devono per forza essere i più bravi…
Ma passiamo ai personaggi secondari. Per esempio, abbiamo Soana, la maga bellissima e potente che, guarda caso, è innamorata di un bellissimo e bravissimo cavaliere (che originalità!). Addirittura, abbiamo anche l’Alfonso Signorini del fantasy, il Supremo Generale dell’Accademia dei Cavalieri di Drago, Raven, un uomo possente, austero e, per usare la stessa descrizione che ne fa la Troisi, “collerico, altezzoso, poco incline alla comprensione”. Insomma, un uomo che incuterebbe timore a tutti gli abitanti della sua città, se non tenesse costantemente in braccio un birbante e peloso cagnolino. Questa scelta apparentemente insensata, però, riesce quasi a strappare un sorriso sarcastico al lettore, distogliendolo dall’immane voglia di gettare il libro dalla finestra più vicina. Infatti, per quanto bizzarro possa essere il generale col cagnetto, è un elemento divertente, originale, capace di catalizzare l’attenzione del lettore più di quanto faccia la stessa protagonista. E insieme a Raven potremmo citare Fen, un valoroso cavaliere, Malerba, una creatura sfortunata, Laio, un ragazzo un po’ fifone ma leale, Ido, maestro di Nihal, e in ultimo lui, Sennar. Su questo personaggio scriverei per ore. E’ talentuoso, ma non in maniera sfacciata e fastidiosa come Nihal, determinato e buono. L’ho visto come una perfetta rappresentazione in chiave fantasy del disagio giovanile, di tutti quei giovani bravi, preparati e, per questo, discriminati da chi è più vecchio e rincoglionito di loro. E’ un eroe vero, lui, e non perché è saggio e temerario, ma per il semplice fatto che riesce a sopportare Nihal, la sua "nemica" giurata. Purtroppo, il loro rapporto è un po’ lasciato a se stesso; lui cerca di essere presente nella vita di lei, lei si lamenta per quello che deve patire, dimenticando le grandi difficoltà affrontate dal ragazzo e concentrando le proprie forze solo sui suoi obiettivi. Insomma, l’ennesimo elemento interessante che Licia Troisi, semplicemente, finge di dimenticare.

Il libro è morbosamente incentrato su Nihal e sul suo desiderio di fare il guerriero.  Sarebbe stato meglio lasciare un minimo di spazio agli elementi originali del libro, a quei personaggi particolari e capaci di attirare l'attenzione del lettore a 360°,  piuttosto che sviluppare la sola protagonista, presentata inizialmente come un personaggio interessante, ma ridotta poi alla banalità delle sue immani e assurde capacità e al vittimismo più distruttivo. Un buon libro, insomma, ucciso alla nascita da scelte sbagliate e da uno stile giustificatamente scialbo, che palesa così l'inesperienza dell'autrice.

Voto: 6 (politico)

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