sabato 28 maggio 2011

Pirati dei Caraibi ai confini del mare il film che si potevano risparmiare...

Un quarto capitolo di cui proprio non si sentiva nessuna necessità

Pirati dei caraibi è stata per anni solo un'attrazione dei parchi tematici disney, poi nel 2003 esce "La maledizione della prima luna", un film ambizioso ma strutturato in un solo episodio che diviene sull'onda del successo una trilogia.
Una trilogia che nonostante lo scopo prettamente commerciale riesce a regalarci un ottimo episodio di mezzo ed un gran bel finale.
Questo ultimo film soffre del difetto opposto a quello che grandiosamente aveva chiuso la trilogia, lì succedono nell'arco di un film un  numero incredibile di eventi, tanti da lasciare lo spettatore leggermente confuso, qui ci troviamo di fronte a due ore in cui non succede nulla, con personaggi alla ricerca di qualcosa che interessa solo a loro.


Dopo aver visto questo film una domanda sorge spontanea, ma c'era davvero bisogno di un nuovo capitolo?
La risposta è sicuramente no l'ultimo film per chi non lo avesse capito è solo una gigantesca montatura commerciale, confezionata con un budget ridotto per spremere fino in fondo un brand che aveva già fatto incassare molto, e che aveva fatto il suo tempo.
Non nascondiamoci ci troviamo di fronte ad un film brutto e neanche poco...
Due ore di autentica noia in cui si salva solo la colonna sonora guarda caso riciclata.
Insomma un'autentico disastro, in cui l'unico che si salva è il protagonista che però senza il supporto di una sceneggiatura di spessore cade nella ripetitività più totale, con battute che sanno di stantio e già visto.
I divertenti inseguimenti che erano stati momenti memorabili dei precedenti film, vengono qui riproposti con tale frequenza da eguagliare nel numero quelli dell'intera trilogia.
Passiamo da velieri giganteschi coinvolti in una colossale ed epica battaglia, a bagnarole che veleggiano placide e tranquille.
Da una flotta di marinai mutanti, a un paio di zombie per giunta mal truccati...
Da trovate geniali come l'idea di far ribaltare la barca, alla storia d'amore fra la sirena e il pastore protestante...
Insomma definire questo seguito sottotono sarebbe anche troppo clemente.
La fotografia perde il piglio degli episodi precedenti, regalandoci un altro esempio della banalità di questa produzione.
La performance degli attori non è nemmeno così scadente, ma viene purtroppo inficiata da una sceneggiatura irritante e imbarazzante, che poco dà nella caratterizzazione dei personaggi.
Con un tema portante del film che è la redenzione di cui tanto superficialmente si parla durante tutto l'episodio, che non cattura e non sa interessare.
Neanche i fan più accaniti possono sopportare due ore e venti di autentica agonia. A cui il 3d non aggiunge niente a parte aumentare il prezzo del biglietto facendo aumentare l'irritazione più che giustificata dello spettatore defraudato.


Voto 4
In 3d 3

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